È arrivata all’improvviso. Una malattia semplice, niente di eccezionale: un forte mal di schiena. Mi sono trovato bloccato, incapace di fare qualche passo in più, incapace di stare seduto. Bloccato.
Il tempo si è improvvisamente dilatato, fatto silenzioso, messo in stand-by. Impegni di annullare, scadenze da non poter più rispettare, lavori bloccati, programmi da rifare, persone da deludere. E io qui, adesso, fermo non per scelta, ad ascoltare il silenzio delle ore che lentamente scorrono.
Un bel testo che riflette sull’esperienza di povertà, vulnerabilità, miseria e fragilità vissuta da san Francesco. Nessuno più di lui ne ha afferrato il senso e l’ha vissuta come via di libertà, di realizzazione e di «perfetta letizia». Solo le nostre fragilità possono aiutarci a entrare nel nostro abisso e trovare in esso la via della vita. È questo, in sintesi, il grande messaggio che si coglie nei testi più… Continua
Francesco e Chiara d’Assisi, due appassionati di Dio, ci hanno lasciato molte preghiere che sono espressioni di bellezza, speranza e passione. I tre autori, grandi conoscitori della spiritualità francescana, ci offrono una tradizione moderna degli inni di lode dei due santi e un commento che attualizza le intuizioni originarie. Testi antichi, carichi di vitalità e freschezza, diventano parole forti anche per l’oggi. Martina Kreidler-Kos – Niklaus Kuster – Ancilla Roettger,… Continua
La figura di san Francesco evoca la povertà e la penitenza, ma già durante la vita del santo di Assisi emergono, all’interno del movimento francescano, esigenze intellettuali che non sono affatto incompatibili con una profonda spiritualità. La rilassatezza di una parte del clero e la proliferazione delle correnti eretiche impongono, infatti, una predicazione adeguata ai tempi e in grado di tener conto dell’insegnamento e della cultura. Nell’ordine fanno il loro… Continua
É il secondo anno che trascorro il fine settimana in compagnia dei ragazzi e ragazze che vivono nella comunità di recupero “San Francesco”, a Monselice (Pd).
In questo tempo di servizio, alla luce di queste parole scritte da frate Francesco nel suo testamento, posso “esercitare la memoria” e “rigustare” le tante volte che il Signore mi ha concesso di fare esperienza di un amaro che si cambia in dolcezza, e contemplare tutto questo con uno sguardo sempre rinnovato.
Ormai tutti camminiamo. Per tanti motivi, e non tutti né nobili né spirituali. Alcune mete di pellegrinaggio sono ormai autentici cult: se i nostri fratelli musulmani almeno una volta nella vita devono recarsi in pellegrinaggio alla Mecca, noi non ci toccherà sgambettare fino a Compostela? San Francesco d’Assisi e i suoi compagni sono stati indubitabilmente grandi camminatori: cosa hanno da insegnarci sull’arte di un pellegrinaggio autenticamente umano e cristiano? Come… Continua
«Il Lolium temulentum (o loglio ubriacante, più conosciuto come zizzania), è una specie botanica annua del genere Lolium, spontanea e infestante fra le messi, con fiori a spiga rossa. La pericolosità di questa pianta infestante è ben nota fin dai tempi antichi, soprattutto per l’alto potere intossicante. Infatti, il termine temulentum (ubriacante) è riferito agli effetti derivanti dall’ingestione di farine contaminate da funghi del genere Claviceps, produttori di alcaloidi tossici,… Continua
«Un giorno il beato Francesco […] chiamò frate Leone e gli disse: “Frate Leone, scrivi” […]» (Plet 1: FF 278). E possiamo pure immaginarci che frate Leone dovesse scrivere, invece che su una pergamena, digitando i tasti dello smartphone. Sappiamo che i nostri due se ne stanno tornando bel belli da Perugia a S. Maria degli Angeli, di notte, in pieno inverno. Il motivo della discussione verte su quale sia… Continua
Padova. Domenica 10 ottobre. Ore 10.30. Ospedale Civile. Dipartimento di pediatria. Secondo Piano. Stanza 13. Entro. Tre letti, due vuoti. Nel letto di mezzo, una giovane madre, forse neanche trentenne, stringe al seno la sua creatura di pochi mesi. Mi presento. Le chiedo il suo nome. “Chiara” risponde. Mi guarda perplessa. Le spiego: “sto facendo il giro dei reparti per visitare i malati e portare l’eucarestia”. Mi fissa e tagliente replica “No! è tanto che non mi confesso…” e continua a guardarmi gelida.
Siamo partiti ad aprile (Sguardi#1). Abbiamo percorso insieme nove mesi. Abbiamo cercato di immedesimarci dentro uno sguardo. Abbiamo frugato fra quelle pupille, abbiamo spiato vissuti e sentimenti. Abbiamo tentato.
Abbiamo accompagnato un giovane al lavoro (Sguardi#2), nel mezzo del mattino, gustandoci la sua benedizione che vede la vita come un tesoro.
Abbiamo condiviso la sofferenza di un litigio (Sguardi#3), pur stando a distanza.
Abbiamo sfogato la rabbia di una delusione (Sguardi#4), e lasciato che il Signore la sciogliesse con il suo stupirci.
Abbiamo corso in un parco (Sguardi#5), scoprendo stelle che sorridono, e poi, dentro ad un treno (Sguardi#6), ci siamo sorpresi ad agire oltre noi stessi.
Abbiamo infine anche ascoltato storie, seduti ad un tavolo di un bar (Sguardi#7), scoprendo che cercavamo solo normalità.