«Audite, poverelle dal Signore vocate, ke da multe parte e provincie sete adunate…» (Aud: FF 263). Questo testo, il cui manoscritto è stato ritrovato presso il monastero di Novaglie (Verona), è presente nelle Fonti Francescane nella sezione dedicata alle preghiere di Francesco. Le coordinate spazio-temporali di questa lauda ci sono date dalla Compilazione d’Assisi (una delle varie biografie di San Francesco) che così narra: «Il beato Francesco soggiornò a San… Continua
Anche quest’anno ci ritroviamo in questo nostro “spazio-francescano”; sì, perché non si può parlare di Francesco, o francescanesimo, senza incontrarci con Chiara, la “piccola pianta del beatissimo padre Francesco”, come lei era solita definirsi, lei che lo aveva seguito da vicino, ne aveva assimilato lo spirito, quello vero, quello puro, lei che l’aveva conservato anche quando questo si andava perdendo o modificando. Chiara d’Assisi è certamente una delle grandi donne… Continua
Chi di noi è cresciuto con il Manuale delle giovani marmotte (ma ultimamente ho trovato un libro che ripropone la stessa cosa tra le cinquanta da fare prima di compiere 13 anni!) non può certo dimenticarsi il paragrafo dedicato al riconoscimento delle orme degli animali. Partire da un’impronta più o meno chiara per immaginarsi il bestione che l’aveva impressa nel fango… Immaginarsi di seguirle con fiuto indiano fino a scorgere… Continua
Nessun dubbio che anche nella cultura del popolo ebraico, come del resto quasi praticamente in tutte le culture antiche compresa la nostra, e neppure fino a tanti anni fa, la figura del padre è centrale e imprescindibile nei rapporti generazionali e in quelli familiari. Fino a parlare di società patriarcali. Certo, il comandamento divino obbliga ad onorare sia padre che madre (cf. Es 20,12; Lv 19,3; Ef 6,2), il suggerimento… Continua
Chiara aveva dodici anni quando sentì san Francesco predicare e ne rimase molto colpita. Decise di conoscerlo più da vicino e da quel giorno la sua vita cambiò. Per bambini. La storia di Santa Chiara, Il Sicomoro, Trapani 2017, pp. 32, € 1,90
No, potete aspirare e allargare le narici quanto più volete, ma nelle Fonti Francescane di profumo di nardo non ce n’è neanche una goccia. Nonostante il famoso brano evangelico: «Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo… Continua
La cucina del monastero richiama alla mente ricchezza di tradizioni e saperi culinari, di processi lavorativi, di modalità di cottura e conservazione sedimentatisi nei secoli, custoditi e tramandati dalle cuoche anziane alle giovani, ma anche l’adeguamento ad una rigorosa disciplina alimentare che di regola i monasteri hanno adottato, limitando il piacere alimentare nella convinzione che la crescita spirituale richieda anche una mortificazione corporale attraverso forme di digiuno e astinenza. Così… Continua
È inevitabile che Gesù e i suoi seguaci, e prima di loro il popolo ebraico, tanto quanto Francesco, Chiara e i loro compagni e compagne, prima o poi si incontrassero o scontrassero con il potere costituito. Che abbiano dovuto fare i conti con re, imperatori e tutti quei gaglioffi che fanno da contorno ai troni. Perché quelli erano tempi in cui il potere era indiscusso, in qualche modo “divino”, e… Continua
La sala capitolare (probabilmente dall’uso di canonici e religiosi di leggere in adunanza un capitolo della regola o un passo della Scrittura) rappresenta uno dei luoghi più importanti della vita comunitaria: essa è il luogo in cui la comunità si riunisce per decidere eventi fondanti del monastero. Ivi, infatti, viene anzitutto eletta l’abbadessa; ivi le sorelle votano l’ammissione delle postulanti, novizie professe di voti temporanei e solenni. Qui il capitolo… Continua
Non saprei dire se la tovaglia, oggetto per noi quotidiano e domestico, lo fosse allo stesso modo anche per le popolazioni della Bibbia. Forse sì, almeno stando alla visione di Isaia: «Si prepara la tavola, / si stende la tovaglia, / si mangia, si beve» (Is 21,5). Ma vorrei provare a sottolineare la valenza “sociale” di questo pezzo di tela più o meno colorato, insozzato di macchie di sugo, lavato… Continua