H come… Hallel!

H come… Hallel!

Con esso si intendono 6 salmi, dal 113 al 118, introdotti dall’acclamazione «Alleluia» (Sal 113,1). Dall’ebraico Hallelu e Yah, “lodiamo Dio”, questa sestina di salmi veniva e viene cantata solennemente dagli ebrei nelle feste più importanti, tanto che, per sottolinearne l’importanza, ne introducono la recita con una benedizione apposita: «Benedetto sii Tu, Dio nostro, Re del Mondo, che ci ha santificato con i Suoi precetti e ci ha permesso di… Continua

Santa Pasqua!

Santa Pasqua!

Auguri a tutti voi, e a tutti gli altri…

Domenica 27 marzo 2016, PASQUA – RESURREZIONE DEL SIGNORE

Domenica 27 marzo 2016, PASQUA – RESURREZIONE DEL SIGNORE

Dal Vangelo Giovanni 20, 1-9 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e… Continua

At 10,34.37-43

questo è il giorno fatto dal Signore

questo è il giorno fatto dal Signore

L’annuncio pasquale di san Pietro, apostolo, nella casa del pagano centurione romano Cornelio, propostoci nella prima lettura della liturgia pasquale di oggi: «In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro… Continua

Lc 23,43

strappi rivelativi

strappi rivelativi

Questa Domenica delle Palme 2016, nell’anno giubilare, ci offre la meditazione della Passione di Cristo secondo l’evangelista Luca: il Vangelo “della misericordia”. E’ solo lui – Luca – che narra esplicitamente quel dialogo incredibile tra tre crocifissi (scandalosi per i giudei, stolti per i pagani). Gesù Cristo poco prima di consegnare lo spirito la Padre ha ancora fiato per garantire la misericordia: «In verità ti dico, oggi sarai con me… Continua

Gv 15,12-17

10 maggio 2015, sesta domenica di Pasqua, “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando” (Gv 15,12-14)

10 maggio 2015, sesta domenica di Pasqua, “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando” (Gv 15,12-14)

Il Padre, Gesù, noi. Il Padre è la fonte dell’amore che in Gesù raggiunge noi, le nostre vite (cf. vangelo di domenica scorsa: innestati in lui come tralci alla vite) e ci rende capaci di amarci gli uni gli altri. Di amare. È quindi divino questo amore se il Padre è la sorgente di quell’amore che ci arriva da Gesù, che ci arriva attraverso la relazione concreta con lui. È… Continua

Gv 15,1-8

3 maggio 2015, quinta domenica di Pasqua, “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5)

3 maggio 2015, quinta domenica di Pasqua, “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5)

Dal buon pastore (domenica scorsa) ai tralci innestati alla vite: che bello questo vangelo in immagini! Gesù le coglie da quanto i suoi occhi e il suo cuore vedono nella sua terra. Ancora una volta, così come con il buon pastore, la vite che assicura linfa vitale a tutti i tralci ci parla di intimità, di adesione forte: si noti il rimbalzo del verbo rimanere  in Lui. Contro ogni pretesa… Continua

26 aprile 2015, 4ª di pasqua

26 aprile 2015, 4ª di pasqua

Dal Vangelo Giovanni 10,11-18 In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon… Continua

Gv 10,11-18

26 aprile 2015, quarta domenica di Pasqua, “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario -che non è pastore e al quale le pecore non appartengono- vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore” (Gv 10,11-13)

26 aprile 2015, quarta domenica di Pasqua, “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario -che non è pastore e al quale le pecore non appartengono- vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore” (Gv 10,11-13)

Ad ogni quarta di Pasqua, puntiamo il nostro sguardo sul buon pastore. Ad essere precisi il testo originale, il greco, scrive bel pastore. I due aggettivi non configgono più di tanto: quando diciamo che una persona è bella, non ci riferiamo tanto e solo a canoni estetici, ma al fatto che per davvero quella persona per noi è buona, vera. Bella! Gesù è bello e buono perché offre quanto di… Continua

Lc 24,45

19 aprile 2015, terza domenica di Pasqua, “Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture…” (Lc 24,45)

19 aprile 2015, terza domenica di Pasqua, “Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture…” (Lc 24,45)

Una “lavata di capo” ogni tanto ci sta (anche se costa accettarla, per poi sperimentare che ci fa bene). L’hanno ricevuta da Gesù i due viandanti di Emmaus (“Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti”: Lc 24,25), l’hanno beccata pure gli Undici e chi era con loro a Gerusalemme (perché non avevano ancora compreso le Scritture). La prendiamo tutta anche noi che… Continua

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Messaggero di Sant'Antonio