Davvero contorto il destino del maiale! Comincia alquanto male: proibito ufficialmente dalla Bibbia mangiarne le carni, come del resto dal Corano (sura 2, 173), perché considerato animale impuro (Lv 11,7-8), forse anche per motivazioni socio ambientali. E finito per diventare nel linguaggio biblico l’immagine, la metafora stessa dell’infedeltà: «uno presenta un’offerta [al tempio] e poi sangue di porco» (Is 66,3; cf. Is 65,4). Così non si devono gettare le perle… Continua
Si cominciò nudi, come mamma ci ha fatti. Senza vergogna, né della propria fragilità né della propria corporeità (Gen 2,25). Ci si sapeva felicemente creature, deboli, ma nelle mani di Dio. Poi non tutto filò liscio, abbiamo improvvisamente bisogno di qualche foglia di fico dietro cui nasconderci (Gen 3,10). E sarà ancora Dio, provetto sarto, a prenderci le misure, a confezionarci tuniche di pelle per partire fiduciosamente lungo le strade… Continua
Francesco scrive il Testamento per lasciare ai suoi ciò che di più intimo gli è stato donato: il suo incontro con Dio e la sua risposta di fede. Questa personalissima esperienza di fede è ciò che costituisce il carisma di ciascuno. Spesso si pensa che i carismi siano doni particolari che i credenti ricevono, ma i doni che noi possiamo riconoscere sono solo un aspetto dell’esistenza carismatica di ogni credente…. Continua
Come ci si potrebbe aspettare, di dolci tra le pagine della Bibbia e delle Fonti Francescane effettivamente ce n’è ben poca traccia: troppi asceti e penitenti, fatiche e dolori, colpe e pene, tipi barbuti e magari pure vestiti di pelli di cammello, per esserci spazio per torte margherita o bignè… Ah, ecco, a proposito dello scontroso personaggio di cui prima, sappiamo però che si cibava di «miele selvatico» (Mt 3,4)…. Continua
Quando leggiamo nella Bibbia che l’elemosina è uno dei pilastri della vita di fede che Dio chiede al suo devoto («l’elemosina libera dalla morte», Tb 4,10; «chi ha pietà del povero fa un prestito al Signore», Pr 19,17; «chi pratica l’elemosina fa sacrifici di lode», Sir 35,4; «le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te», At 10,4; ecc.), generosità… Continua
Sentiamo cosa recita il dizionario a tal proposito: «1. impegno costante e diligente nell’agire, nel perseguire un fine: lavorare, studiare con zelo | (iron.) impegno eccessivo, ostentato; 2. entusiasmo, fervore con cui si segue un’idea o ci si adopera per una causa: zelo religioso, patriottico». Assolutamente chiaro: ci dice di una persona che con impegno, dedizione, fantasia, passione, senza risparmiarsi né energie né tempo, tenta o almeno si propone di… Continua
Francesco ha riconosciuto la presenza di Dio in ciò che è piccolo e povero e ha deciso di prendersene cura proprio perché nella fragilità si rivela il volto misterioso di Dio, capace di farsi povero, mendicante nei confronti dell’uomo, perché perdutamente innamorato di lui. Dopo aver contemplato nel lebbroso la misericordia di Dio, Francesco comincia a curarsi dei lebbrosi, anche di quelli più difficili. In particolare si racconta nei Fioretti… Continua
Accidia deriva dal termine akedìa che, nel greco classico, significa non prendersi cura (a privativo e kedia): l’accidia sostanzialmente è una negazione della responsabilità, del rispondere a quella chiamata alla vita che la tradizione cristiana chiama vocazione. L’accidia è una forma di negligenza, d’indifferenza e di mancanza di cure e d’interesse per la vita stessa caratterizzata da abbattimento, scoraggiamento, prostrazione, stanchezza, noia e depressione di fronte alla vita. É lo… Continua
«Sono nudo» (Gen 3,10): secondo il linguaggio biblico, non c’è in questa espressione di Adamo, beccato nel folto del bosco assieme ad Eva, dopo il fattaccio del frutto proibito, nulla di malizioso o che abbia a che fare con le nostre pruderie da basso ventre. Nell’AT la nudità si riferisce solitamente alla perdita della dignità umana, o meglio alla consapevolezza tragica di essa (Gen 9,12; Is 20,4; Lam 1,8; 1Sam… Continua
Naturalmente parliamo di quegli oggetti fatti di una copertina e di poche o tante pagine, il tutto rigorosamente cartaceo. Comunque di qualcosa che ha a che fare da vicino con la scrittura manuale. Che poi può servirsi di supporti di vario tipo, ma nessuno per ora elettronico: nel caso dei comandamenti divini, che già erano comunque stati scritti su «tavole di pietra» (Es 24,12), si dovrà poi scriverli anche sugli… Continua