In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la… Continua
Beati invece i vostri occhi perché vedono! [Mt 13,16]
Sento le voci fino a qui. Risuonano alte e concitate fra le mura scrostate di questa aula studio.
Stanno litigando là fuori, oltre i vetri opachi della porta d’ingresso,
vicino alle macchinette del caffè.
Quello di solito è il luogo benedetto della “sacra pausa”,
spazio di ristoro, di risate, di incontro, di respiro largo e disteso,…
Adesso invece è luogo di scontro, di cuore che batte forte, di parole come spade sguainate.
“Il paradiso non ha porte ma braccia, quelle aperte di Cristo in Croce, che si chiudono sul peccatore per donargli la pienezza e liberarlo all’Amore”. Il dono di sé è spezzare la paura ed accogliere la chiamata: la vita di Cristo ci fa parlare lingue nuove, quelle dell’amore.
Ed io, quando ho vissuto il dissolversi delle porte della paura per aprirmi all’abbraccio d’amore di una vita nuova?
Beati invece i vostri occhi perché vedono! [Mt 13,16]
Anche stamattina sveglio dall’alba.
Comincio ad abituarmi al rumore di questo tram nel silenzio del mattino.
Questa città non è mai così calma come alle 5 e mezzo.
Benedetta questa calma, e benedetto pure l’autista, con il suo tazzone di caffè di plastica.
È sempre così serio, pare che il mondo finisca un metro oltre le rotaie: le fissa tutto il tempo.
Ero come tutti gli adolescenti: “io sono il centro del mondo”. Sì, tutto ruotava intorno a me, tutti dovevano essere a mia disposizione, lì ad applaudirmi. Per confermare questa cosa non facevo altro che cercare approvazione, mendicare affetto, conquistare l’attenzione. Poi, qualche volta, mi accorgevo che forse chi mi stava intorno aveva anche qualche altro interesse oltre a me, e allora era depressione, buio. Questo era il mio recinto, questo è ogni mattina…
Beati invece i vostri occhi perché vedono! [Mt 13,16] Lo sguardo di Francesco sul mondo è sempre semplicemente “poetico”; sembra umilmente rifare il reale, come un bambino quando dà il primo nome alle cose. Francesco inventa la poesia come nuova «lingua dei fratelli». … Continua
«È difficile?». Questa è la domanda che mi sento rivolgere spesso quando qualcuno scopre che passo i miei fine settimana in carcere. Di solito sorrido. Mi viene da pensare che è una domanda che contiene già la risposta, come quando mi chiedono: «ma non hai freddo a piedi scalzi?». In realtà, sotto sotto, si sta chiedendo un’altra cosa: «ma che senso ha? Perché fare questa fatica?». È la stessa domanda… Continua
«Ascoltate, miei signori, figli e fratelli: lodate il Signore, poiché è buono, ed esaltatelo nelle opere vostre, poiché per questo vi mandò per il mondo intero, affinché rendiate testimonianza alla voce di lui con la parola e con le opere e facciate conoscere a tutti che non c’è nessuno Onnipotente eccetto Lui. Il Signore D io si offre a noi come a figli!». [S. Francesco, Lettera a tutto l’ordine; FF 216] Ogni… Continua
Mi piace pensare che a tutti può capitare di dire: «Me ne andrei lontano da tutto e da tutti»… magari portandosi anche la Bibbia, qualche buon libro, oltre al necessario per vivere. A volte questo desiderio può rivelare un reale bisogno di ritagliarsi qualche giorno di preghiera, infatti, come sappiamo, solitudine e silenzio ne sono “ingredienti” importanti. Sia Gesù che Francesco hanno vissuto dei tempi di preghiera ed è, quindi,… Continua
Nell’ultimo periodo diverse cose vissute mi hanno fatta riflettere sull’importanza di avere un “luogo” in cui trovare ristoro. Nel Vangelo Gesù dice: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). È Lui, quindi, il primo “luogo” nel quale potersi ristorare: è bello stare davanti a Lui al mattino presto, prima di affrontare tutti gli impegni della giornata, mettersi in ascolto della… Continua