La notte tra il 10 e l’11 agosto mi ha regalato l’opportunità di un intenso pellegrinaggio – dal cuore della notte all’alba! – in preparazione alla festa di Santa Chiara…E se nei nostri spostamenti estivi convertissimo ogni viaggio in pellegrinaggio…per incontrare di più noi stessi e il Signore? Il viaggio più lungo è quello interiore, ma non è tanto il tempo a contare quanto, piuttosto, il modo in cui ci… Continua
Il tempo estivo regala varchi in cui la “vacanza” può riportare al senso etimologico e più profondo del termine, ovvero il “vacare” latino che significa “essere libero”…I tempi di riposo possono offrire un’opportunità preziosa – che perlustriamo attraverso alcuni testi della spiritualità francescana – per recuperare una libertà dello spirito che diventi davvero carica per la ripresa del quotidiano con tutte le sue incombenze… Che significato assegnare allora al “riposo”?… Continua
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono» (Gv 10,27). Quando mi chiedono di dire qualcosa attorno alla “vocazione”, risuona in me questo versetto evangelico che ascoltiamo quest’anno nella quarta domenica del tempo di Pasqua. Nella voce di Gesù vibra l’amore per ciascuno di noi, un amore che sgorga da un ascolto profondo, personale, che parte da lontano,… Continua
Ti è dinanzi un cuore amico, o contrario, o ignoto… un verace o un debole… comunque sia, è tuo figlio… sei tu responsabile di ciò che puoi gettare in lui, far nascere in lui, con un esempio, con una parola, con un sorriso, con una durezza…con la tua stessa vita, col bene o col male che sono in te. Gesù, aiutaci a comprendere, aiutaci a sentire con tremore e amore… Continua
Iniziando il mese di ottobre, mese che la Chiesa riserva alla riflessione e sensibilizzazione sulla missione, numerosi sono gli spunti che ci possono venire da Francesco d’Assisi e dal suo modo di stare nel mondo. Tra le varie sollecitazioni voglio cogliere l’invito ai discepoli ad essere forestieri e pellegrini. Il pellegrinaggio è il cammino del povero che confida nel Signore. Possiamo affermare che tale è lo stile della missione secondo… Continua
Incamminandoci ancora idealmente sulla via della Maddalena possiamo fare memoria anche della mistica francescana Santa Angela da Foligno (1248-1309): anch’essa, nell’amore di Cristo, sperimenta la pienezza del proprio essere donna e cristiana. Tra le pagine intense del Memoriale un’espressione, tra le tante, mi colpisce: «l’anima si accende di amore e in certo modo considera la passione del corpo di Cristo come la regola dell’amore della divinità». La norma cui Cristo… Continua
Mi è molto cara la memoria di Santa Maria Maddalena cui ci stiamo avvicinando e, preparandomi a celebrarla, mi piace evocare accanto a lei “figure sorelle”, entrate in amicizia col Signore in una storia di misericordia e di ritrovata benedizione, di esperienza pasquale! Tra queste Margherita da Cortona, nata a Laviano, nei pressi di Perugia nel 1247. Di famiglia umile, molto presto orfana di madre, ancora adolescente e dotata di… Continua
Il volto disumano di tanti e troppi drammi che attraversano la storia attuale ci spronano più che mai alla memoria buona dell’uomo figlio di Dio, ad esserne custodi, là dove ogni giorno ci è chiesto di proteggere e difendere la vita, talora con piccoli gesti, talaltra con decisioni difficili. Eppure fu un volto lebbroso a insegnare a Francesco la compassione e guardando, come in uno specchio, a un Dio fattosi… Continua
Hanno sempre esercitato un fascino in me le parole che Chiara d’Assisi, poco prima della morte, rivolge alla sua anima: in esse sembra di cogliere quasi un punto prospettico dal quale scrutare l’intera sua esistenza, là dove ella raggiunge la lucida consapevolezza di se stessa nel grembo di Dio. Inattesa – ci si aspetterebbe forse una preghiera, un’invocazione al Signore – è, nell’imminenza del trapasso, un’esortazione alla propria anima che… Continua
In questo mese di maggio ci aiuta meditare sullo sguardo di Francesco e Chiara d’Assisi a Maria. Entrambi attenti e stupiti dall’umanità in lei così toccata, incisa, come da «spada a doppio taglio» (Eb 4,12), dal divino, ce la rendono familiare, vicina, donna pellegrina e itinerante con noi. Francesco la contempla, nel Saluto a lei dedicato, quale dimora di Dio, «palazzo… tabernacolo… casa» , ma anche suo «vestimento» e «ancella»… Continua