Gemere fa parte di molte stagioni e di molti accadimenti umani, fino a farne quasi una costante del nostro vivere: «Si logora nel dolore la mia vita, / i miei anni passano nel gemito» (Sal 31,11)! E la Bibbia ne registra fedelmente le infinite occasioni. Gemono gli empi «pentiti» del male fatto al giusto (Sap 5,3). Ma geme anche, «senza volerlo» e «amaramente», il marito della donna malvagia (Sir 24,18)…. Continua
Per quanto la cerchiate, questa parola non la troverete proprio nella Bibbia! Diverso nelle Fonti Francescane, dove ne troviamo di tutti i tipi, oltre a quella che tutti conoscono e che accompagna liturgicamente per quaranta giorni il fedele fino alla Settimana Santa. La Quaresima per definizione, che san Francesco considera obbligatoria per tutti i frati (Rb 3,7: FF 84). E che lui stesso trascorreva nel digiuno e nel silenzio, per… Continua
Nella Bibbia possiamo tutt’al più trovare l’ebraico, l’aramaico, il greco e il latino. Nelle Fonti Francescane anche meno. Fondamentalmente il latino e un po’ di italiano che cominciava a muovere allora i suoi primi passi. Ma di inglese neanche un accenno. Così è chiaro che della parola “handicap” non ve n’è traccia né nell’una né nelle altre. Si fa fatica anche a ritrovare sinonimi. Un po’ perché non era così… Continua
Il lavoro è una delle dimensioni della nostra vita, al pari di amore, intelligenza e poche altre, che sembra far parte geneticamente di quello che uomini e donne sono da sempre. Un ragazzo diventa adulto nel momento in cui inizia a lavorare, e smette di giocare. In ciò probabilmente rammentando che probabilmente l’uomo è stato pienamente tale solo nell’istante in cui il Creatore gli ha affidato il compito di “coltivare… Continua
È incredibile quanti bastoni ci siano tra le pagine della Bibbia ma anche delle Fonti Francescane! Per carità, il bastone anche qui rimane pur sempre e prima di tutto il simbolo del viandante, esperienza che sia gli ebrei che san Francesco ben conoscono, l’uno soprattutto nel deserto dell’esodo, l’altro itinerante per le polverose strade dell’Umbria. Infatti, in Egitto, la notte della liberazione, gli ebrei avrebbero aspettato l’alba liberatrice «con il… Continua
È pur vero che la mano, assieme del resto a qualsiasi altra parte nobile e meno nobile del nostro corpo, deve essere in qualche modo consapevole di far parte di un organismo, dove ognuna è altrettanto importante e degna (cf 1Cor 12,15-26). Ma è altresì vero che essa distingue così tanto la razza umana da tutte le altre animali (afferrare e manipolare con le mani un oggetto, capacità che secondo… Continua
Se san Francesco, oltre al già previsto e rodato tempo di Avvento, già di per sé deputato a farci vivere nella preparazione operosa e nella preghiera questo tempo di attesa che culminerà nella festa del Natale, prevede addirittura la “quaresima francescana”, che tutt’ora i francescani si impegnano a vivere: «E digiunino dalla festa di Tutti i Santi fino alla Natività del Signore» (Rb 3,5: FF 84; cf. 2Cel 131: FF… Continua
«Se uno aspira all’episcopato, desidera un nobile lavoro» (1Tm 3,1). Parola di san Paolo, e rivolta a san Timoteo, che appunto era vescovo, e per la precisione della comunità cristiana di Efeso. Che, pur nobile, ma di lavoro, e cioè di fatica e impegno si tratti, è lo stesso Paolo a chiarirlo da subito: «Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, deve essere irreprensibile: non arrogante, non collerico, non dedito… Continua
Qualcuno ha detto una volta che le lacrime non a caso sono salate come l’acqua del mare. Perché sono profonde come il mare, e perché contengono la vita come il mare. Ognuno di noi potrebbe fare memoria di chissà quante “lacrime sul viso” hanno segnato la propria vita, la maggior parte delle volte persino in maniera profonda. Piangendo entriamo nel mondo, alla nascita, e piangendo, o facendo piangere, lasciamo questo… Continua
Nessun dubbio che nella Bibbia si parli anche di castigo divino. Il diluvio universale, la storia di Noè e l’arca sono sufficienti a dimostrarlo (Gen 6,5ss). Forse, però, certe immagini o certe espressioni servono più a noi per facilitarci la comprensione che per descrivere realmente un Dio furibondo che si vendica sulle sue creature. Anche perché, come aveva ben compreso Giobbe, il duello è impari e perso in partenza per… Continua