Desiderare lo Spirito
Martedì II Settimana di Pasqua
At 4,32-37 Sal 92 Gv 3,7-15
Il Tempo pasquale è quello dell’attesa dello Spirito, dell’ospite desiderato che dovrebbe abitare tutti noi e il mondo, il mondo che Gesù ama con tutte le sue contraddizioni, il suo male, le sue cattiverie, le sue tenebre. Questo mondo lo ama fino a perdere se stesso.
Nascere dallo Spirito è avere ciò che avevano preannunziato i Profeti: “vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo”, abbiamo letto nella Veglia pasquale dal libro del profeta Ezechiele. Avere spirito e cuore nuovo consiste nel nascere alla condizione nuova che è fuori dall’egoismo, dalla conflittualità, dalla morte e che è invece dentro il frutto buono dell’amore, della gioia, della pace…
Il Signore, innalzato sulla croce e glorioso nella Resurrezione, porta su di sé i nostri mali, i nostri peccati… a noi la mèta di offrire la nostra libertà per lasciarci abitare, plasmare dallo Spirito e divenire persone nuove, capaci di amare come il Signore ci ama.
Signore Gesù, donaci di testimoniare con forza e coraggio la tua Resurrezione
Dalla Regola bollata [FF 104]
E coloro che non sanno di lettere, non si preoccupino di apprenderle, ma facciano attenzione che ciò che devono desiderare sopra ogni cosa è di avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, di pregarlo sempre con cuore puro e di avere umiltà.
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