L’incredulità
Sabato fra l’Ottava di Pasqua
At4,13-21 Sal 117 Mc 16,9-15
Credere non è così semplice. Il vangelo di oggi, ci racconta di diverse apparizioni di Gesù e della fatica dei discepoli a credere alle parole di chi annuncia loro la sua resurrezione. I discepoli non credono ad una donna, per la cultura e mentalità dei tempi: era difficile credere infatti che Gesù apparisse ad una donna e non a loro, che erano stati con Lui. Ma Gesù rimprovera questa loro durezza, fa comprendere che Egli ha vinto e superato ogni schema, ogni pregiudizio. Lui ha la libertà di scegliere chi vuole per annunciare e portare la sua Parola.
Un insegnamento che Gesù ci dona è di saper guardare alla fede di chi, nella propria vita, fa esperienza dell’incontro con lui.
I dubbi nel cammino ci possono essere sempre, ma il Signore dona la luce della sua presenza per confermarci in Lui; non si spaventa dell’incredulità dei discepoli, perché conosce i loro cuori e conosce ognuno di noi. Ai discepoli e a noi affida la grande responsabilità di annunciarlo, di donare la nostra testimonianza, con tutta la nostra fragilità umana.
Grazie Gesù, perché credi in noi e ci affidi La tua Parola come perla preziosa da condividere con i nostri fratelli.
Dalla Regola bollata [FF 85]
Consiglio, poi, ammonisco ed esorto i miei frati nel Signore Gesù Cristo, che quando vanno per il mondo, non litighino ed evitino le dispute di parole e non giudichino gli altri; ma siano miti, pacifici e modesti, mansueti e umili, parlando onestamente con tutti, così come conviene.
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