Veramente liberi
Mercoledì V Settimana di Quaresima
Dn 3,14-20.46-50.91-92.95 Dn 3,52-56 Gv 8,31-42
È molto bella la testimonianza, narrata dal profeta Daniele, dei tre uomini che di fronte alla persecuzione e al rischio della propria vita non smettono di confidare nel Signore: ne hanno fatto esperienza, hanno conosciuto il Dio vero e l’unico desiderio è rimanere fedeli. In loro abbiamo una immagine chiara di quale sia la libertà di cui ci parla Gesù. Rimanere nella sua parola significa scegliere di seguirne gli insegnamenti nella nostra concreta quotidianità, assimilarla profondamente, perché prenda vita in noi e ci trasformi in veri discepoli, in uomini e donne che possono dire: “ho conosciuto Gesù, ne ho fatto esperienza, so che Lui è la Verità”. Questo ci rende liberi dal peccato, liberi di non dover più contare solo su noi stessi, liberi di poter riconoscere senza vergogna e paura ogni nostra caduta e ogni male commesso, liberi perché consapevoli di essere e rimanere figli amati del Padre, che è pronto ad accoglierci ogni volta che chiediamo di tornare a Lui.
Donaci Signore, di custodire la Tua parola per portare frutto con perseveranza.
Dalle Ammonizioni [FF 177]
Dove è carità e sapienza, ivi non è timore né ignoranza. Dove è pazienza e umiltà, ivi non è ira né turbamento. Dove è povertà con letizia, ivi non è cupidigia né avarizia. Dove è quiete e meditazione, ivi non è affanno né dissipazione. Dove è il timore del Signore a custodire la sua casa, ivi il nemico non può trovare via d’entrata. Dove è misericordia e discrezione, ivi non è superfluità né durezza.
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