Croce e vita
Martedì V Settimana di Quaresima
Nm 21, 4-9 Sal 101 Gv 8, 21-30
Dove cerchiamo e come conosciamo il nostro Dio?
“Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io-sono”. Io sono è il Nome col quale Dio si è rivelato al suo popolo come liberatore, e anche noi oggi lo possiamo conoscere così guardando al Figlio Gesù innalzato sulla croce. È proprio la croce che ci fa conoscere la divinità di Gesù, solo Dio può sopportare la croce con così grande dignità! Ecco la Sua libertà! La croce ha il potere di demonizzare tutte le nostre immagini di Dio, quelle di padrone che tiene schiavi o di persona esigente che vuole il sacrificio dell’uomo. Il nostro Dio si fa schiavo, si sacrifica, dà la vita, è solidale con la nostra debolezza. La sua solidarietà non è facile sussidiarietà, ma Carità, amore talmente alto che chiede la nostra partecipazione massima per poterlo capire! Al n. 22 de “La vita fraterna in comunità” leggiamo: “Cristo dà alla persona due fondamentali certezze, di essere stata infinitamente amata e di poter amare senza limiti”.
Ecco, la croce ci fa conoscere questo Amore da accogliere e da mettere in pratica.
Grazie Signore Gesù, dalla passione della croce alla vita della Pasqua, Tu ci guidi con paziente Amore perché possiamo fare le cose gradite al Padre.
Dalla Leggenda dei tre compagni [FF 1454]
Erano felici nel Signore, sempre, non avendo dentro di sé o tra di loro nulla che potesse in qualche modo contristarli. Avanzavano sulla via della croce e sui sentieri della giustizia, toglievano dal cammino stretto della penitenza e dell’osservanza evangelica ogni ostacolo, onde lasciare a quelli che li avrebbero seguiti una strada spianata e sicura.
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