Non allontaniamo il cuore!
Martedì, V Settimana Tempo Ordinario
1Re 8,22-23.27-30 Sal83 Mc 7,1-13
S. Paolo Miki e compagni, martiri
Legge e amore, due parole che a volte sembrano lontane e contraddittorie! Eppure la vita religiosa e spirituale necessita di principi importanti da seguire, e di cuore, di gesti profondi nel concretizzare quei principi.
Gesù confronta la legge di Mosè, alla quale è accostato l’amore, con l’interpretazione che ne fanno gli scribi, in modo rigido e anche un poco malevolo: “Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione!”. Il cuore, luogo dell’incontro con il Bene Sommo, in questo modo si pone lontano da Lui.
Quale vantaggio per l’uomo da un’interpretazione personale della Legge di Dio? Nessuno… San Paolo identifica il cuore con la coscienza, e se questa è macchiata dal peccato (egoismo, orgoglio, presunzione …), non possiamo fare il bene. Gesù ci insegna che la Legge scritta diventa viva e operante solo attraverso una sincera, fedele e pura azione dell’uomo che opera nella carità, secondo il cuore di Dio.
Signore, come per il popolo di Israele, anche per noi, “mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore”.
Dalla Lettera ai reggitori dei popoli [FF 211]
Vi supplico perciò, con tutta la reverenza di cui sono capace, di non dimenticare il Signore, assorbiti come siete dalle cure e preoccupazioni di questo mondo, e di non deviare dai suoi comandamenti, poiché tutti coloro che dimenticano il Signore e si allontanano dai comandamenti di lui, sono maledetti e saranno dimenticati da lui.
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