Custodire il dono ricevuto
Martedì, Feria propria del 2 gennaio
1Gv 2,22-28 Sal 97 Gv 1,19-28
Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, Memoria
“Quello che avete udito da principio rimanga in voi […] l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi[…] così voi rimanete in lui”.
L’atteggiamento umile di Giovanni Battista ci permette di comprendere le parole della prima lettera di San Giovanni.
Il Signore interviene nella nostra vita con la sua Grazia, ci consacra, ma a noi spetta partecipare per far sì che tutto questo rimanga in noi. Giovanni è un uomo che ha saputo trattenere, custodire il dono ricevuto con una vita retta, intesa come vita protesa verso l’orizzonte. Non si è lasciato traviare da altre dottrine o addirittura dai suoi stessi personali ideali, pensieri, modi di vedere. Ha mantenuto fede al suo fare la via per il Messia, rinnegandosi, trovando la sua dignità nell’umiltà, e non cedendo alla tentazione di divenire lui la via.
L’invito di oggi è quello di non disperdere, ma di perderci nel Vangelo, perché rimanga in noi la nostra chiamata, la nostra specifica vocazione: così il Signore Gesù potrà rimanere in noi… e saranno gioia e consolazione piena!
Signore Gesù, desideriamo guardare a te, nostro orizzonte di vita. Ti preghiamo perché sappiamo custodire il dono ricevuto e rimanere fedeli alla tua promessa di vita piena.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano (FF 396)
Siccome il glorioso Santo aveva la sua dimora nell’intimo del cuore, dove preparava una degna abitazione a Dio, il mondo esteriore con il suo strepito non poteva mai distrarlo, né alcuna voce interrompere la grande opera a cui era intento. Si sentiva investito dall’autorità apostolica, e perciò ricusava fermamente di adulare re e principi.
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