Lunedì 1 gennaio 2018, MARIA SS. MADRE DI DIO
Dal Vangelo
Luca 2,16-21
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Dalle Fonti
Benedizione a frate Leone: FF 262
Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il (Nm 6,24-26) suo volto
e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore benedica te, frate Leone.
Alla vita
All’inizio dell’anno Maria ci suggerisce l’atteggiamento decisivo per situarsi con serenità dentro il dono del tempo che scorre… Oggi tendiamo a non avere mai tempo, a correre, a centellinare la nostra agenda tra lavoro, relazioni, spazi “per me”; insomma, spesso il tempo è semplicemente affanno. Non basta mai! Altre volte guardiamo il passare inesorabile dei giorni, dei mesi e degli anni; sentiamo che il tempo scorre quasi come una condanna pronunciata sulle tante cose che avremmo potuto fare e alla fine non siamo riusciti a fare. Spesso viviamo il tempo anche come proprietà privata, possesso esclusivo da spremere il più possibile per “vivere alla grande”, per arrivare dappertutto; e l’ansia più grande che ci coglie è la paura che gli altri possano chiederci qualcosa che ci costringa a cedere un pezzetto del “nostro” tempo. E pensare che negli ospedali, nelle carceri, in alcune case semi-disabitate ci sono persone che avrebbero tempo da vendere e che lo offrirebbero volentieri per gli altri… ma nessuno gliene chiede! Maria ci insegna l’atteggiamento giusto per ridare valore allo scorrere dei giorni e degli anni. “Custodire” e “meditare”: i verbi di chi non vuole lasciarsi sfuggire la preziosità delle cose, di chi non punta sulla quantità delle esperienze ma sulla qualità, di chi fa memoria attenta per imparare, dal vissuto proprio e degli altri, a ringraziare piuttosto che a fuggire sempre. Vivere così è porsi sotto il segno di quella benedizione che oggi particolarmente invochiamo da Dio.
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