Domenica 4 giugno 2017, PENTECOSTE
Dal Vangelo
Giovanni 20,19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Dalle Fonti
Leggenda Maggiore XIV,3: FF 1239
Nell’anno ventesimo della sua conversione, chiese che lo portassero a Santa Maria della Porziuncola, per rendere a Dio lo spirito della vita (Cfr Gen 6,17), là dove aveva ricevuto lo spirito della grazia (Cfr Eb 10,29). Quando vi fu condotto, per dimostrare che, sul modello di Cristo-Verità, egli non aveva nulla in comune con il mondo, durante quella malattia così grave che pose fine a tutto il suo penare, si prostrò in fervore di spirito, tutto nudo sulla nuda terra: così, in quell’ora estrema nella quale il nemico poteva ancora scatenare la sua ira, avrebbe potuto lottare nudo con lui nudo. Così disteso sulla terra, dopo aver deposto la veste di sacco, sollevò la faccia al cielo, secondo la sua abitudine totalmente intento a quella gloria celeste, mentre con la mano sinistra copriva la ferita del fianco destro, che non si vedesse. E disse ai frati: «Io ho fatto la mia parte (Cfr 1Re 19,20); la vostra, Cristo ve la insegni» (Cfr Ef 4,21).
Alla vita
“Ricevere” e “rendere”: ecco le due azioni legate allo Spirito. Nessuno ha in sé lo Spirito se non lo ha ricevuto come dono. Possiamo iscriverci a molti corsi di formazione, passare ore in palestra, leggere mille libri, abbonarci alle più recenti e aggiornate pubblicazioni scientifiche. Non saremo mai in grado di acquisire lo Spirito. Esso è solo dono del Risorto. Da invocare, da chiedere, da desiderare. Dio non è geloso di questo dono, lo elargisce con abbondanza. E Papa Francesco sottolinea: “Lo Spirito Santo costituisce l’anima, la linfa vitale della Chiesa e di ogni singolo cristiano: è l’Amore di Dio che fa del nostro cuore la Sua dimora ed entra in comunione con noi. Lo Spirito Santo sta sempre con noi, sempre è in noi, nel nostro cuore. Lo Spirito stesso è ‘il dono di Dio’ per eccellenza (cfr Gv 4,10), è un regalo di Dio”. Un regalo non si compra, si riceve con gratitudine. Questo dono che Dio fa con abbondanza ha una sola regola: è fatto per essere ridonato. Il soffio, il respiro, se si ferma fa morire. Se, dopo essere entrato, esce dai nostri polmoni, è segno di vita. Riceviamo e doniamo, con gratitudine, il dono di Dio elargito in abbondanza, senza chiudere le mani, gli occhi e il cuore. Come ha fatto Francesco, fino alla fine. Sa bene che deve “rendere a Dio” tutto ciò che in abbondanza ha ricevuto. Proviamo a contare oggi quanti respiri facciamo, se ci riusciamo. Proviamo a trattenere il respiro e vediamo quanto sappiamo resistere. Così è la nostra vita quando siamo aperti a ricevere i doni di Dio o quando ci chiudiamo nella nostra autosufficienza.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.