Liberare la verità. Percorsi della scuola francescana
Più che a conservare o a innovare, i francescani tendono a indebolire la forza dogmatizzante di alcuni orientamenti di carattere sia filosofico e politico che teologico. L’assunto teorico generale è che, essendo espressione della libertà progettuale del loro autore, le cose – fenomeni, eventi, prospettive – sono “res et signa”, con un senso che passa attraverso la loro struttura senza però risolversi in essa. In questa cornice teorica viene discussa la diffusa persuasione, secondo cui una prospettiva storiografica è attendibile unicamente in rapporto al suo impianto razionale. Atteggiamento diffuso, di cui qui viene problematizzato l’aspetto intransigente e lo scarso coinvolgimento esistenziale. In tale contesto si ripropongono alcuni tratti degli itinerari – filosofico-scientifico (Bacone), filosofico-teologico (Bonaventura, Scoto) e filosofico-politico (Occam) – dei maggiori rappresentanti della Scuola Francescana, con l’intento di mostrarne la fecondità sia teoretica che pastorale a condizione che siano liberati dal peso di una razionalità fondante e autoreferenziale.
Orlando Todisco, Liberare la verità. Percorsi della scuola francescana (Convivium assisiense. Sez. Itinera franciscana 11), Cittadella, Assisi 2016, pp. 340, € 21,00
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