Domenica 22 novembre 2015, Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo
Dal Vangelo
Giovanni 18,33b-37
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Dalle Fonti
Testamento di Santa Chiara 40-43: FF 2839-2840
E come io sono stata sempre diligente e sollecita nell’osservare io medesima, e nel fare osservare la santa povertà, che abbiamo promessa al Signore e al santo padre nostro Francesco, così le sorelle che succederanno a me in questo ufficio, siano obbligate ad osservarla e a farla osservare dalle altre fino alla fine. Ma ancora, per maggior sicurezza, mi preoccupai di ricorrere al signor papa Innocenzo, durante il pontificato del quale ebbe inizio il nostro Ordine, ed ai successori di lui, perché confermassero e corroborassero con i loro papali privilegi, la nostra professione della santissima povertà, che promettemmo al nostro beato padre, affinché mai, in nessun tempo ci allontanassimo da essa.
Alla vita
Pilato fa rispettare le leggi e le regole. Non riesce ad accogliere “la verità” che Gesù è; perché davanti a lui si fa sordo. E si lava le mani. Il Maestro è tale perché lava i piedi. Non a se stesso, ma agli altri. Gesù è re perché rimane fedele a suo Padre, a quelli che lui gli ha dato (Gv 17,11): non si lascia confondere dalle illusioni di satana né da quelle degli uomini. È per questo che noi abbiamo bisogno della sua carne e del suo sangue, perché danno la vita vera al mondo, la direzione che salva; lui regna così. E chi lo segue non può far altro che essere “diligente” e sollecito nell’osservare il suo stile. Un allenamento continuo per non perderlo!
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