Gv 20,11-18

Martedì fra l’Ottava di Pasqua

Martedì fra l’Ottava di Pasqua

At 2,36-41   Sal 32   Gv 20,11-18

“Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse: «Rabbunì!»” (Gv 20,16)

L’esperienza pasquale di Maria Maddalena testimonia l’intimità come luogo in cui cresce la relazione con il Signore. Egli si svela a Maria e allo stesso tempo, con la sua Parola, la aiuta a entrare in profondità. Nell’ascolto della voce di Gesù, della sua Parola, il discepolo è conosciuto e si riconosce per quello che è veramente. Gesù infatti è il Buon pastore che conosce le sue pecore e chiama ciascuna per nome (cf Gv 10,1ss). Tuttavia, pur essendo profondamente personale, la relazione con Gesù non è mai chiusa in se stessa ma apre all’amore per l’altro. Maria si rivolge a Gesù chiamandolo “Rabbunì” che significa “maestro mio”, ma Egli la ammonisce di non trattenerlo, anzi. Gesù Risorto comanda a Maria di andare dai fratelli per annunciare anche a loro la gioia della Pasqua: Egli ci fa partecipi della Sua stessa vita, il Padre suo è Padre nostro, il suo Dio è Dio nostro.

Dalla Leggenda Maggiore [FF 1066]
[Durante il cammino discutevano con i compagni] se dovessero passare la vita in mezzo alla gente, oppure dimorare in luoghi solitari. Ma Francesco, il servo di Cristo, non confidando nell’intraprendenza propria o in quella dei suoi, si affidò all’insistenza della preghiera per ricercare quale fosse su questo punto la disposizione della volontà divina. Venne così illuminato dalla risposta di una rivelazione dal cielo e comprese che egli era stato mandato dal Signore a questo scopo: guadagnare a Cristo le anime, che il diavolo tentava di rapire. E perciò scelse di vivere per tutti, anche per sé solo, stimolato dall’esempio di Colui che si degnò di morire, lui solo, per tutti gli uomini.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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