La bellezza che attrae
Martedì XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Ap 14,14-19 Sal 23 Lc 21,5-11
Il tempio di Gerusalemme era la costruzione più bella di quel tempo. Ma anche le cose più attraenti vanno distinte dalle eterne. Quante cose ci attraggono, rivelandosi poi fragili? Il verbo vedere è importante per l’evangelista Luca: lo usa anche quando, davanti alla Croce, la gente passava e vedeva. Una scena davanti a cui -direbbe Isaia- ci si copre la faccia. Eppure è il segno dell’amore più grande: lì è tutta la nostra verità.
Padre buono, aiutaci a non perdere la pace anche nelle tribolazioni.
Dalla Leggenda maggiore di san Bonaventura [FF 1038]
Pregando inginocchiato davanti all’immagine del Crocifisso, si sentì invadere da una grande consolazione spirituale e, mentre fissava gli occhi pieni di lacrime nella croce del Signore, udì con gli orecchi del corpo una voce scendere verso di lui dalla croce e dirgli per tre volte: «Francesco, va’ e ripara la mia chiesa che, come vedi, è tutta in rovina!».
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