Le mani del vasaio
Giovedì XVII Settimana del Tempo Ordinario
Ger 18,1-6 Sal 145 Mt 13,47-53
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa
La rete non è un luogo di separazione e condanna, ma è la nostra stessa vita, mescolanza continua di bene e di male. È necessaria la calma dei pescatori che si mettono a sedere, che sanno valutare con onestà dov’è il bene e dove il male. Ogni giorno raccogliamo in noi ogni genere di parole, immagini, sentimenti, pensieri… È importante non affidarsi al caso, ma saper guardare, valutare, separare. Se ci lasceremo pazientemente plasmare e riplasmare dalle mani potenti di Dio, il sapiente vasaio di cui parla Geremia, allora cresceremo nella capacità di scegliere e di amare.
«Uomo» dice il Signore «considera ch’io sono stato il primo ad amarti. Tu non eri ancora al mondo ed io già t’amavo. Da che sono Dio, io t’amo». (Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)
Dalla Regola non bollata [FF 71]
Nient’altro dunque dobbiamo desiderare, nient’altro volere, nient’altro ci piaccia o ci diletti, se non il Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero Dio, il quale è il bene pieno, ogni bene, tutto il bene, vero e sommo bene, che solo è buono, pio, mite, soave e dolce, che solo è santo, giusto, vero e retto, che solo è benigno, innocente, puro, dal quale e per il quale e nel quale è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria di tutti i penitenti, di tutti i giusti, di tutti i beati che godono insieme nei cieli.
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