Il campo della mia libertà
Martedì XVII Settimana del Tempo Ordinario
Ger 14,17-22 Sal 78 Mt 13,36-43
San Pietro Crisologo, vescovo e Dottore della Chiesa
Geremia, davanti all’infedeltà del popolo, non può far altro che intercedere, confidando nella fedele alleanza di Dio. L’unico luogo in cui possiamo agire direttamente, ci ricorda il vangelo, è il campo del nostro cuore. Perché – dice Papa Francesco – è il “campo della nostra libertà”. Come fare? Un modo è curare con pazienza i germogli delicati di bene che scopriamo in noi. L’altro modo, più energico, è sradicare con coraggio e onestà le piante infestanti. L’esame di coscienza è il mezzo, antico e sempre prezioso, che ci permette di chiederci ogni sera, con sincerità: com’è andata questa giornata? Quali semi di bene? Quale zizzania?
“Chi ha orecchi ascolti”: donaci questa grazia, o Signore.
Dalle Ammonizioni [FF 154.158]
E tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la propria natura, servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te. E neppure i demoni lo crocifissero, ma sei stato tu con essi a crocifiggerlo, e ancora lo crocifiggi quando ti diletti nei vizi e nei peccati. (…) Dice il Signore: “Amate i vostri nemici [e fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi perseguitano e vi calunniano]”. Infatti, veramente ama il suo nemico colui che non si duole per l’ingiuria che quegli gli fa, ma brucia nel suo intimo, per l’amore di Dio, a motivo del peccato dell’anima di lui. E gli dimostri con le opere il suo amore.
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