Il bene che verrà
Mercoledì XVI Settimana del Tempo Ordinario
Ger 1,1.4-10 Sal 70 Mt 13,1-9
San Charbel Makhluf, presbitero
La Parola, se accolta, può guarirci. Ma a volte cade su un asfalto impenetrabile. Oppure, anche quando l’accoglienza è sincera, la paura di dover fare fatica le impedisce di scendere in profondità. Anche gli attaccamenti e l’ansia di possedere possono impedire alla Parola di operare i prodigi che vorrebbe. Le risposte possono essere diverse… Ma una sola è la mano generosa e instancabile. Quella di Dio che, pur conoscendo il suo terreno ostico, continua a gettare pazientemente fiducia, stima, speranza. Il suo sguardo sa andare oltre, intravede già i cambiamenti buoni che possono nascere in noi.
Signore, insegnaci a restituire a chi ci è accanto quella pazienza che Tu usi con noi, seminando speranza e attendendo con fiducia il bene che verrà.
Dalla Lettera a un Ministro [FF 234]
E in questo voglio conoscere se tu ami il Signore e ami me servo suo e tuo, se farai questo, e cioè: che non ci sia mai alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto poteva peccare, il quale, dopo aver visto i tuoi occhi, se ne torni via senza il tuo perdono misericordioso, se egli lo chiede; e se non chiedesse misericordia, chiedi tu a lui se vuole misericordia. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attirarlo al Signore; e abbi sempre misericordia di tali fratelli.
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