Il prodigio della vita
Martedì XV Settimana del Tempo Ordinario
Is 7,1-9 Sal 47 Mt 11,20-24
Gesù usa parole forti ed esigenti nelle città dove “era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi”, dove, cioè, erano state guarite malattie e risolti problemi. La riacquistata serenità, infatti, non è seguita da una sincera conversione, da un vero incontro con Gesù. Anche nelle nostre giornate, forse, avvengono “prodigi” … a cui non diamo tanta importanza. La vita che scorre serena, a volte, rischia di essere una cosa scontata. La salute, il lavoro, gli affetti, le comodità, tanta provvidenza che ci viene incontro, la vita stessa: sono accolti come opportunità da far fruttificare nella logica del vangelo?
Donaci Signore un cuore vigilante su noi stessi, che respinga il male e si metta in gioco nella continua conversione.
Dalle Ammonizioni [FF 147]
Mangia (…) dell’albero della scienza del bene colui che si appropria la sua volontà e si esalta per i beni che il Signore dice e opera in lui; e così, per suggestione del diavolo e per la trasgressione del comando, è diventato per lui il frutto della scienza del male. Bisogna perciò che ne sopporti la pena.
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