La fede fa contatto
Lunedì XIV Settimana del Tempo Ordinario
Os 2,16.17b-18.21-22 Sal 144 Mt 9,18-26
Attraverso la fede, che a volte ci porta a “osare” oltre le regole, come nel caso della donna che si avvicina a Gesù nella sua impurità, possiamo toccare con mano la presenza di Dio nella fatica, nella lotta, nel dolore, nella malattia. E quella fede ci salva, perché “è un contatto che sprigiona da Gesù l’energia” (S. Fausti). Il Signore Gesù si mostra sempre pronto a lasciarsi toccare e a donarci se stesso e il suo amore che ci sveglia e ci salva da ciò che ci porta alla morte. Ma noi, sappiamo vedere la sua presenza nelle “frange” della nostra quotidianità?
Donaci il tuo Spirito di intelletto, o Signore, perché nelle vicende di questa giornata sappiamo riconoscere la tua presenza e crescere nella fede in Te.
Dalla Leggenda dei tre Compagni [FF 1402]
Dopo alcuni giorni i suoi amici lo elessero una sera loro signore, perché organizzasse a suo piacere le spese della serata. Egli fece allestire, come tante altre volte, una cena sontuosa. Terminato il banchetto, uscirono da casa […]. D’improvviso il Signore lo visitò e il suo cuore fu colmo di tanta dolcezza, che non poteva muoversi né parlare e non riusciva a sentire o percepire se non quella soavità che lo aveva estraniato da ogni sensazione fisica, tanto che (come poi ebbe a confidare lui stesso) non avrebbe potuto muoversi da quel posto anche se lo avessero fatto a pezzi.
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