Non calpestare il povero
Venerdì XIII Settimana del Tempo Ordinario
Am 8,4-6.9-12 Sal 118 Mt 9,9-13
Il profeta Amos ci dice che chi si approfitta delle situazioni di disagio, chi schiaccia l’altro nelle situazioni difficili, soprattutto i poveri, verrà punito. Dio si scatenerà per loro! A coloro che calpestano il povero mancherà la Parola di Dio, Dio non parlerà più al suo popolo! Ecco che qui nasce il desiderio della Sua Parola, nella mancanza. Come è accaduto a Matteo che non ha resistito all’incontro con Gesù, alla sua chiamata. E la prima cosa che fa è invitare i peccatori a casa e restituire quanto ha preso ai poveri.
“O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità”.
Dalla Regola non bollata [FF 31]
E non si vergognino, ma si ricordino piuttosto che il Signor nostro Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo onnipotente, rese la sua faccia come pietra durissima, né si vergognò. E fu povero e ospite, e visse di elemosine lui e la beata Vergine e i suoi discepoli. E quando gli uomini li facessero arrossire e non volessero dare loro l’elemosina, ne ringrazino Iddio, poiché per tali umiliazioni riceveranno grande onore presso il tribunale del Signore nostro Gesù Cristo. E sappiano che l’umiliazione è imputata non a coloro che la ricevono, ma a quelli che la fanno. E l’elemosina è l’eredità e la giustizia che è dovuta ai poveri; l’ha acquistata per noi il Signore nostro Gesù Cristo.
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