Se vuoi… puoi!
Venerdì XXII Tempo Ordinario
2Re 25,1-12 Sal 136 Mt 8,1-4
Sant’Ireneo, memoria
L’incontro tra l’uomo lebbroso e Gesù è l’incontro gratuito tra l’orante e il Dio della sua vita. Tra l’uomo mendicante di amore e Dio fonte di ogni Amore. Tra l’umanità ferita e il Medico per eccellenza. In questa relazione è consolante sapere che, se riconosciamo il nostro bisogno e chiediamo nella libertà, nell’abbandono e nella fiducia, ci sarà dato ciò di cui abbiamo bisogno. “Se vuoi… puoi…”: chiedere nella fede è lasciare la libertà al Signore di operare nella nostra vita.
Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie (dalla Liturgia)
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 529] Chi potrebbe narrare quanti e quali miracoli il Signore si è degnato di operare per mezzo suo in ogni parte del mondo? Quanti sono i fatti straordinari che Francesco compie, per esempio, nella sola Francia, dove il re, la regina e tutti gli altri magnati accorrono a baciare con riverenza il guanciale usato da Francesco nella sua infermità. Là anche i sapienti e i maggiori letterati del mondo, più numerosi in Parigi che altrove, venerano, ammirano e onorano con umiltà e devozione Francesco, un uomo illetterato, amico di una semplicità vera e di una piena schiettezza. E quanto si addice questo nome di «Francesco» a lui che ebbe un cuore franco e nobile più di ogni altro! Lo sanno bene, infatti, quelli che hanno sperimentato la sua magnanimità, quanto sia stato con tutti libero e generoso, sicuro e audace e con quale forza e fervore di animo abbia disprezzato tutti i beni della terra.
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