Vita virtuosa
Venerdì VII Settimana del Tempo Ordinario Gc 5,9-12 Sal 102 Mc 10,1-12
L’apostolo Giacomo nella sua lettera, parlando della buona vita di un credente, richiama tante virtù: sopportazione, costanza, compassione, misericordia, fermezza, sincerità… Virtù che formano il cristiano e lo rendono testimone di un amore incondizionato. Nei due versetti precedenti alla lettura di oggi, parla di attesa simile a quella dell’agricoltore che aspetta i frutti. E parla di pazienza, saper stare! Ecco tutte le virtù sostengono il credente nel cammino della vita che apre al Regno dei Cieli. Le virtù ci donano fermezza per scegliere senza compromessi, per “promettere” amore, come in una relazione sponsale, senza mancare di rispetto e senza tradire.
“Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome” (Sal 102).
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 728] È questo il luogo beato e santo (San Damiano) nel quale ebbe felice origine, per opera di Francesco stesso, la gloriosa religione e l’Ordine nobilissimo delle «povere signore» e sante vergini, a quasi sei anni dalla sua conversione. È là che madonna Chiara, pure nativa di Assisi, pietra preziosissima e fortissima, divenne quella basilare per tutte le altre pietre sovrappostevi. Questa infatti, conquistata a Dio dai moniti incoraggianti del santo, dopo l’inizio dell’Ordine dei frati minori, divenne causa di progresso spirituale ed esempio per innumerevoli anime. Nobile di nascita, più nobile per grazia; vergine nel corpo, purissima di spirito; giovane di età, matura per saggezza; costante nel proposito, ardente di entusiasmo nell’amore a Dio; piena di sapienza e di singolare umiltà; Chiara di nome, più chiara per vita, chiarissima per virtù.
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