Increduli o credenti?
Sabato fra l’ottava di Pasqua
At 4,13-21 Sal 117 Mc 16, 9-15
Davanti a Gesù Risorto, Maria e i discepoli non possono tenere per loro questa gioiosa notizia. Diventano testimoni, consapevoli, ben presto, dell’alto rischio di poter non essere creduti o ascoltati.
Attraverso questa parola è evidente che anche noi, usando le parole di Pietro e Giovanni, non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato, non possiamo celare quello che il Signore ci ha mostrato attraverso la testimonianza di altri.
Signore, apri i nostri cuori, affinché possiamo anche noi annunciare il Vangelo ad ogni creatura, secondo la Tua volontà.
Dalla Leggenda dei tre compagni [FF 1440]
«Fratelli carissimi, […] Dio, nella sua misericordia, ci ha chiamati non solo per la nostra salvezza, ma anche per quella di molti altri. Andiamo dunque per il mondo, esortando tutti, con l’esempio più che con le parole[…]. Non abbiate paura […]. Abbiate fiducia nel Signore, che ha vinto il mondo! Egli parla con il suo Spirito per mezzo di voi e in voi[…]. Incontrerete alcuni fedeli, mansueti e benevoli, che riceveranno con gioia voi e le vostre parole. Molti di più saranno però gli increduli, […] che vi ingiurieranno e resisteranno a voi e al vostro annunzio. Di conseguenza, proponetevi di sopportare ogni cosa con pazienza e umiltà».
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