Ascoltiamo i nostri “Nicodèmo”
Sabato IV Settimana di Quaresima
Ger 11,18-20 Sal 7 Gv 7,40-53
Questi uomini si rifiutano di ascoltare e accogliere Gesù, pensando di sapere chi sia e da dove viene. Con le loro parole dimostrano che non basta conoscere le Scritture per riconoscere il volto di Dio. Chiudono il loro cuore e non danno la possibilità a nessuno di smuovere e mettere in discussione il loro pensiero. Anche noi possiamo correre il rischio di non dare ascolto ai “Nicodèmo” pronti a rimetterci con i piedi per terra, perdendo, così, qualcosa di importante e di bello per la nostra vita.
Signore, donaci la grazia di saper stare davanti alla Tua Parola con umiltà e semplicità.
Dallo Specchio di perfezione [FF 1766]
Il beato padre […] ripeteva ai fratelli: «Molti, con il pretesto di migliorare il prossimo, dimenticheranno la loro vocazione, cioè la santa umiltà, la pura semplicità, l’orazione e devozione e la nostra signora povertà. E capiterà loro che, da quelle cose da cui crederanno di trarre maggior nutrimento […] mediante la comprensione della Scrittura, da quelle, al momento giusto, saranno lasciati interiormente freddi e vuoti».
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