Terapeuta
Venerdì V settimana del Tempo Ordinario
1Re 11,29-32; 12,19 Sal 80 Mc 7,31-37
Dopo il dialogo avuto con la donna siro-fenicia, Gesù non si fa scrupolo di guarire, sempre in terra pagana, un uomo sordomuto, anche se lo fa sempre nel nascondimento. Gesù compie proprio gesti da terapeuta: pone le dita negli orecchi e con saliva, che al tempo si pensava avesse effetti sananti, tocca la sua lingua. Cosa fa di nuovo come terapeuta? Alza lo sguardo verso il cielo, verso Dio, emette un sospiro. Impariamo da Gesù a compiere gesti sananti avendo lo sguardo sempre rivolto al cielo.
Donaci Signore di essere strumenti sananti e che indicano la via del Padre.
Dalla Vita Seconda di Tommaso da Celano [FF 760]
E inoltre chi possiede la stessa premura di Francesco per i sudditi? Egli alzava sempre le mani al cielo in favore dei veri israeliti, e a volte, dimentico di sé, provvedeva prima alla salvezza dei fratelli. Si prostrava ai piedi della maestà divina, offriva un sacrificio spirituale per i suoi figli e pregava Dio a beneficarli. Vegliava con trepido amore sul piccolo gregge, che si era condotto dietro, perché non gli capitasse che, dopo aver lasciato questo mondo, perdesse anche il cielo. Ed era convinto che un giorno sarebbe rimasto senza gloria, se nello stesso tempo non ne avesse reso meritevoli e partecipi quanti gli erano stati affidati, e che il suo spirito dava alla luce con dolore maggiore di quello provato dalle viscere materne.
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