Seduto, stando in mare
Mercoledì III Settimana del Tempo Ordinario
2Sam 7,4-17 Sal 88 Mc 4,1-20
Gesù parla stando seduto sul mare. Nella Bibbia il mare è il caos, l’abisso delle passioni, le preoccupazioni del mondo e le seduzioni della ricchezza. Insomma tutto ciò che minaccia il nostro cuore, ci chiude, ci allontana dal bene. E di questi idoli che ci seducono, a volte, non riusciamo a vedere neanche il fondo, proprio come un abisso. Forse oggi, anche attraverso l’ascolto della Parola, possiamo dare a questi idoli un nome concreto o scorgerne una radice comune. Gesù, infatti, seduto sulla barca, sta dicendo che l’ascolto fiducioso e sincero della sua Parola genera vita.
Non temiamo, Signore, di affrontare le nostre debolezze, perché tu le domini con il potere della sua infinita misericordia.
Dai Fioretti [FF 1875]
Il fedelissimo servo messere santo Antonio (…) per divina ispirazione se ne andò alla riva del mare; e standosi così, cominciò a dire, a modo di predica, da parte di Dio ai pesci: «Udite la parola di Dio voi, pesci del mare e del fiume, dappoi che gl’infedeli eretici la schifano d’udire». E detto ch’egli ebbe così, subitamente venne alla riva a lui tanta moltitudine di pesci grandi, piccoli e mezzani, che mai in quel mare se ne fu veduta sì grande moltitudine; e tutti tenevano i capi fuori dell’acqua, e tutti stavano attenti verso la faccia di santo Antonio, e tutti in grandissima pace e mansuetudine e ordine.
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