In movimento
Lunedì I Settimana del Tempo Ordinario
1Sam 1,1-8 Sal 116 Mc 1,14-20
“Venite dietro a me… vi farò diventare…”. Le parole di Gesù a Simone e Andrea esprimono una chiamata e una promessa. I discepoli non dicono nulla e la loro risposta è un duplice movimento: lasciarono e seguirono. La chiamata di Gesù non ci pone in uno “stato di vita” ma ci immette in questo duplice movimento a cui tornare sempre: convertirsi e credere, lasciare e seguire.
Come risuonano in me oggi questa chiamata e questa promessa? A quale “movimento” mi invitano?
Che cosa renderò al Signore per tutti i benefici che mi ha fatto?
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 356]
L’abito che egli portava in quel tempo era simile a quello degli eremiti, con una cintura di cuoio, un bastone in mano e sandali ai piedi.
Ma un giorno, in cui in questa chiesa si leggeva il brano del Vangelo relativo al mandato affidato agli apostoli di predicare, […]Francesco, udendo che i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il regno di Dio e la penitenza, subito, esultante di divino fervore, esclamò: «Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore!».
Si affretta allora il padre santo, tutto pieno di gioia, a realizzare il salutare ammonimento; non sopporta indugio alcuno a mettere in pratica fedelmente quanto ha sentito: si scioglie immediatamente dai piedi i calzari, abbandona il suo bastone, si accontenta di una sola tunica, sostituisce la sua cintura con una cordicella.
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