La strada della semplicità
Sabato, Epifania
Is 60,1-6 Sal 71 Ef 3,2-3a.5-6 Mt 2,1-12
Epifania del Signore, Solennità
La solennità dell’Epifania rivela come la venuta di Gesù nel mondo sia per tutti gli uomini, nessuno escluso, ma tale venuta può provocare reazioni contrastanti. Il brano di oggi lo mostra chiaramente. C’è chi si mette alla ricerca, aprendosi alla novità di Dio, e c’è chi, invece, resiste fino a rifutarLo totalmente. Erode si colloca in questa seconda categoria: è talmente preoccupato di perdere il suo potere e perseguire i suoi interessi, da agire con sotterfugi e inganni, finendo per danneggiare se stesso, oltre che gli altri. All’opposto i Magi, nella loro semplicità, si mettono in cammino e gioiscono davanti ai segni di Dio che compaiono e ricompaiono. Anche noi, come loro, possiamo scegliere la strada che il Signore ci mostra, percorrendola con fiducia.
Signore, insegnaci a riconoscerti nostro Re e ad adorarti con la semplicità dei Magi.
Dalla Leggenda maggiore [FF 1186]
Tre anni prima della sua morte [Francesco] decise di celebrare, vicino al borgo di Greccio, il ricordo della natività del bambino Gesù […]. L’uomo di Dio stava davanti alla mangiatoia, ricolmo di pietà, cosparso di lacrime, traboccante di gioia.
Il santo sacrificio viene celebrato sopra la mangiatoia e Francesco, levita di Cristo, canta il santo Vangelo. Predica al popolo e parla della nascita del re povero e, nel nominarlo, lo chiama, per tenerezza d’amore, il «bimbo di Betlem».
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