I DOMENICA DI QUARESIMA – B
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Riflessione biblica Nel deserto si vede cosa c’è nel cuore. Nel cuore di Gesù c’è la certezza di essere il Figlio amato del Padre. Nella prova, infatti, si capisce di chi siamo figli. Anche noi in Gesù siamo figli del Padre per il dono del battesimo. Siamo pertanto anche eredi, liberi cioè dall’ansia di doverci guadagnare o meritare la salvezza e l’amore. Questa libertà è il regno di Dio in mezzo a noi. Convertirci a questa novità e credere nel dono, piuttosto che affidarci ai nostri sforzi, porta il tempo e la gioia a compimento, a pienezza. Se trattiamo la creazione non come frutto di rapina ma come eredità del Padre, allora si compirà anche per noi la profezia di Isaia e vedremo cielo (angeli) e terra (bestie) nella comunione e nella comune chiamata a servire nostro Signore.
Riflessione francescana Nel suo Testamento Francesco scrive che, mentre nessuno gli mostrava che cosa dovesse fare, lo stesso Altissimo gli rivelò che doveva vivere secondo la forma del santo vangelo (cfr. FF 116). Egli comprende che credere il vangelo significa fare il vangelo. Mentre siamo occupati nel compiere le opere che Lui vuole, lo Spirito Santo trasforma la nostra mente e il nostro cuore al punto che persino il nostro corpo, come per Francesco, pian piano incomincia a mostrare un Altro: Cristo in noi.
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