II DOMENICA T.O. – B
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Riflessione biblica «Che cosa cercate?» Gesù lo chiede a ognuno di noi: cosa desideriamo da Lui? Vuol sapere quali sono i nostri desideri, che cosa speriamo di trovare in Lui. Miracoli? Segni dal cielo? O, semplicemente, cerchiamo Colui che solo può donare senso ai nostri giorni? «Gesù si voltò e, osservando »… Che meraviglia sapere che il Signore vede tutto di noi: i nostri entusiasmi, i passi verso di Lui, le cadute. Se credi, sai di essere sotto lo sguardo di Gesù. E sai che occorre la tenacia della fiducia nelle prove, nelle incertezze, con le quali il Signore misura la grandezza del nostro amore per Lui. «Rabbì, dove dimori?» chiedono i discepoli. E io mi chiedo e vi chiedo: sto davvero dimorando con il Signore? Lui abita dentro di me? Ho accolto Dio nel profondo della mia vita? «Venite e vedrete», promette Gesù, aprendo le porte del suo cuore. Un momento così importante da ricordare per sempre l’ora: «erano le quattro del pomeriggio».
Riflessione francescana Nel 1025 Francesco parte ancora una volta per la guerra: si arruola, infatti, come volontario per combattere le truppe pontificie in Puglia. Giunto a Spoleto, nei pressi di S. Sabino, è visitato da un altro sogno. Si legge nelle Fonti Francescane: «[…] mentre stava riposando, nel dormiveglia intese qualcuno che lo interrogava dove voleva andare. Francesco gli espose per intero il suo progetto. E quello: “Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?”. E avendo lui risposto: “Il padrone”, quello riprese: “Perché dunque abbandoni il padrone per il servo, e il principe per il suddito?”. Allora Francesco domandò: “Signore, che vuoi che io faccia?”. E la voce: “Ritorna nella tua città e ti sarà detto che cosa devi fare […]”» (FF 1401). Ci sono sogni e sogni, desideri e desideri. Quanto è difficile discernere, ma cosa significa desiderare? Il Signore non ha “mortificato” Francesco, ma, pian piano, lo ha portato a scendere in profondità, per raccogliere il suo vero desiderio. Perché il sogno che Dio ha messo nel nostro cuore è un sogno di felicità vera!
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