La roccia del senso
Giovedì I settimana di Avvento
Is 26,1-6 Sal 117 Mt 7,21.24-27
Sant’Ambrogio vescovo, memoria
Oggi il Vangelo ci invita a costruire, sapendo che il Signore ci dona i suoi materiali pregiati e si offre a noi per essere “capocantiere”, se lo vogliamo. Gesù ci propone di costruire la nostra casa sulla roccia del senso. Nella sua attraente logica possiamo entrare solo se siamo disposti ad accogliere che il valore della vita sta nel servire in umiltà. Si trova infatti il proprio valore quando si è disposti a rinunciare anche al giusto riconoscimento. Possiamo allora trovare il senso se siamo disposti a “diminuire”, a superare la tentazione di ricercare noi stessi, e a noi stessi attrarre gli altri. Questo spesso ci porta a fuggire dalle sfide… Queste tentazioni ci illudono di essere contenti, mentre scavano abissi sotto i nostri piedi.
Signore insegnaci a confidare sempre in Te, che sei roccia eterna.
Dalla Leggenda Perugina [FF 1658]
Francesco, con l’aiuto del Signore, fondò se stesso e la sua casa, vale a dire l’Ordine, da sapiente architetto, sopra solida roccia, cioè sopra la massima umiltà e povertà del Figlio di Dio, e lo chiamò Ordine dei frati minori. Sopra la massima umiltà. Per questo, nei primordi, quando i frati presero a moltiplicarsi, volle che abitassero nei lazzaretti a servizio dei lebbrosi. […] Sopra la massima povertà. Infatti, nella Regola è fatto obbligo ai frati di vivere nelle loro abitazioni come stranieri e pellegrini, senza nulla voler possedere sotto il cielo all’infuori della santa povertà, grazie alla quale il Signore li nutre quaggiù di alimenti corporali e di virtù, e in futuro otterranno l’eredità celeste. Costruì dunque se stesso sulle fondamenta di una perfetta umiltà e povertà.
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