1 marzo 2015, II domenica di quaresima, “Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime…Questi è il Figlio mio, l’amato, ascoltatelo!” (Mc 9,2-3.8)
Quando il caro Fabio – fotografo eccellente, affascinato dal creato -, mi ha inviato, pochi giorni fa, la foto che allego (con il suo placet), ho subito pensato: «questa è quella giusta per il vangelo di domenica prossima». Un fascio di luce entra nel bosco illuminandolo ed evidenziando quanto potrebbe sembrare uniforme. Durerà poco, ma quanto basta per esaltare l’unicità di ogni albero puntato verso il cielo, la pienezza dei particolari. Agli smarriti Pietro, Giacomo e Giovanni (che hanno da poco udito da Gesù l’annuncio della sua passione e morte), Gesù nella trasfigurazione dona un preludio di Pasqua, un anticipo della sua gloria per sostenerli nella prova che a breve affronterà. E loro con Lui. Si tratta di custodire, come un viatico prezioso, un evento splendente di luce per i giorni della prova, anche se non tutto è chiaro. Soprattutto di fidarsi di Gesù e della voce del Padre: «Ascoltatelo!». «Non la beatitudine della visione, ma la fatica dell’ascolto è quanto resta loro (a Pietro, Giacomo e Giovanni) nella sequela del Cristo, è quanto ci è dato su questa terra» (Anna Maria Giorgi). Anche a noi. Si tratta di ascoltare, fidarsi per vedere e per seguire Gesù. Proviamoci.
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