Da tenere a mente
Sabato XXV Settimana del Tempo Ordinario
Zc 2,5-9.14-15a Ger 31,10-12b.13 Lc 9,43b-45
San Girolamo, Presbitero e Dottore della Chiesa, memoria
Gesù annuncia per la seconda volta la sua passione. Le parole sono chiare ma allo stesso tempo misteriose. Alla luce della Risurrezione, riconosciamo nella morte di Gesù il segno più grande dell’amore del Padre: ha dato il suo Figlio per mostrarci tutto il suo amore. Eppure, ancora oggi è importante che ci mettiamo bene in mente queste parole: chi vuole stare con Gesù, deve prendere la propria croce ogni giorno e seguirlo. Deve, come Lui, fondare la propria fiducia nell’amore del Padre e accogliere che in questa parte di vita il peccato e la morte hanno ancora un potere su di noi. Ma non l’ultima parola. Perché c’è anche altro che dobbiamo tenere nella mente e nel cuore: la gioia e l’esultanza che viene dal sapere che il Signore, venuto ad abitare in mezzo a noi, dopo aver vinto la morte e il peccato, è ancora qui, vivo in mezzo a noi.
Signore Gesù, che hai vinto la morte, accresci il nostro desiderio di seguirti, portando la nostra croce con la forza che viene da te.
Dalla Vita di Santa Chiara [FF 3236]
Aveva corso quarant’anni nello stadio dell’altissima povertà, quand’ecco, già si avvicinava al premio della chiamata dall’alto, preceduto da molteplici sofferenze […]. Durante ventotto anni di sofferenze quotidiane non si udì un brontolio, né una lamentela, ma dalla sua bocca uscì sempre una santa conversazione e il rendimento di grazie.
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