Con il corpo della sua carne
Sabato XXII Settimana Tempo Ordinario
Col 1,21-23 Sal 53 Lc 6,1-5
Paolo riconosce ai colossesi di aver fatto un passaggio decisivo: da stranieri e nemici, intenti alle opere cattive sono diventati santi, immacolati. Tutto questo, grazie alla morte e resurrezione di Cristo che, con la sua carne, ci ha redenti. Sento anch’io l’esigenza di accogliere un cambiamento, un passaggio di maggiore sincerità, umiltà, amore al Signore e ai fratelli? Forse a volte anch’io rischio di attaccarmi alla lettera della legge, trascurando invece l’amore? L’ipocrisia, la superbia di sentirsi giusti, chiude la strada alla speranza, all’accoglienza dell’altro. Gesù sceglie la strada della vicinanza: la sua carne per la vita del mondo, il dono generoso della vita fino alla fine, è il segno del vero amore.
Padre nostro, nessuno viene a Te se non per mezzo del Figlio tuo Gesù. Fa che sappiamo seguirlo e accogliere la sua Parola che salva.
Dalle Ammonizioni [FF 156]
E sono uccisi dalla lettera quei religiosi che non vogliono seguire lo spirito della divina Scrittura, ma piuttosto bramano sapere le sole parole e spiegarle agli altri. E sono vivificati dallo spirito della divina Scrittura coloro che ogni scienza, che sanno e desiderano sapere, non l’attribuiscono al proprio io carnale, ma la restituiscono con la parola e con l’esempio all’altissimo Signore Dio, al quale appartiene ogni bene.
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