Imperfetti, ma fiduciosi
Giovedì XXII Settimana del Tempo Ordinario
Col 1,9-14 Sal 97 Lc 5,1-11
La scena molto bella del Vangelo ci fa fermare e pensare alla nostra già avvenuta chiamata del Signore o a come potrebbe essere, se ancora non l’abbiamo compresa. Tra la folla agitata, Gesù preferisce quegli uomini indaffarati nella loro attività lavorativa: erano infatti intenti a lavare le reti da pesca. Gesù si preoccupa degli unici che, in quel momento, non sono preoccupati di Lui e chiede loro una barca. Il Vangelo ci racconta la chiamata dei primi discepoli che appunto non si accorgono di Lui: la vocazione è solo cosa di Dio. Non ha nulla a che fare con le attitudini umane, cioè Gesù sceglie chi è imperfetto ma fiducioso. “Maestro, non abbiamo preso nulla tutta la notte ma sulla tua Parola getterò le reti”: ecco di chi ha bisogno Gesù, di chi si fida di Lui.
Preghiamo, perché possiamo avere piena conoscenza della volontà di Dio, con ogni sapienza e intelligenza spirituale per comportarci in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 367]
Ed essi, ricevendo con gaudio e letizia grande il precetto della santa obbedienza, si prostravano davanti al beato padre, che abbracciandoli con tenerezza e devozione diceva ad ognuno: “Riponi la tua fiducia nel Signore ed Egli avrà cura di te”(Sal 54,28).
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