Il più grande
Sabato XX Settimana del Tempo Ordinario
Rt 2,1-3.8-11; 4,13-17 Sal 112 Mt 23,1-12
Gesù nel vangelo di oggi ci dice chiaramente che l’ipocrisia, l’incoerenza, la vanità sono pericoli in cui possiamo incorrere. Per
esempio quando la sua Parola diviene qualcosa di cui ci riempiamo la bocca, ma che non ha riscontro nella nostra vita reale. Essa è sempre un invito, un’ammonizione, un’istruzione che ci indica la strada per vivere la vita in modo pieno e felice. Le caratteristiche della fraternità cristiana sono infatti come un calco della relazione che lega il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli, uno solo è il Padre vostro, quello celeste, uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Solo in questo modo viviamo veramente la nostra umanità, per questo
Gesù aggiunge: chi tra voi è più grande sarà vostro servo.
Per intercessione di Maria, donaci o Padre la grazia di accogliere la tua Parola in noi, perché possiamo vivere come veri fratelli.
Dalla Regola non bollata [FF 22-23]
I frati, in qualunque luogo si trovano, se non possono osservare la nostra vita, quanto prima possono, ricorrano al loro ministro e glielo facciano sapere. Il ministro poi procuri di provvedere ad essi, così come egli stesso vorrebbe si facesse per lui, se si trovasse in un caso simile. E nessuno sia chiamato priore, ma tutti allo stesso modo siano chiamati
frati minori. E l’uno lavi i piedi dell’altro.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.