Cuori sinceri
Giovedì XX Settimana del Tempo Ordinario
Ap 21,9-14 Sal 144 Gv 1,45-51
San Bartolomeo, apostolo, festa
Ecco finalmente spunta un Israelita in cui non c’è falsità. Natanaele e una bella consolazione per Gesù anche se aveva subito messo in discussione le parole di Filippo il quale lo invitava ad incontrare “Colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù di Nazareth”. Questo risponde Natanaele: “Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?”. Nonostante la frase sia di contestazione, e detta da un uomo senza falsità, da un uomo che ha una domanda sincera nel cuore. Non e interessato a prendere in contropiede Gesù, e lo si capisce anche dal dialogo con Lui. Altrettanto bello, sincero e libero era stato l’invito di
Filippo “Vieni e vedi”. E proprio in dialogo gratuito, di due cuori sinceri e alla ricerca sincera del Messia, del tutto della loro vita. E Gesù, che vede i cuori, elogia Natanaele e lo sceglie come apostolo.
Rafforza in noi, o Padre, la fede che spinse il santo apostolo Bartolomeo ad aderire con animo sincero a Cristo tuo Figlio (Colletta).
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 529]
Quanti sono i fatti straordinari che Francesco compie, per esempio, nella sola Francia, dove il re, la regina e tutti gli altri magnati accorrono a baciare con riverenza il guanciale usato da Francesco nella sua infermità. Là anche i sapienti e i maggiori letterati del mondo, più numerosi in Parigi che altrove, venerano, ammirano e onorano con umiltà e devozione Francesco, un uomo illetterato, amico di una semplicità vera e di una piena schiettezza. E quanto si addice questo nome di Francesco a lui che ebbe un cuore franco e nobile più di ogni altro! Lo sanno bene, infatti, quelli che hanno sperimentato la sua magnanimità, quanto sia stato con tutti libero e generoso, sicuro e audace e con quale forza e fervore di animo abbia disprezzato tutti i beni
della terra.
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