Come con il proprio amico
Martedì XVII Settimana Tempo Ordinario
Es 33,7-11; 34,5-9.28 Sal 102 Mt 13, 36-43
Sant’Alfonso Maria de’Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa
Gesù congeda la folla e poi si lascia avvicinare dai suoi amici, da chi sente la necessità di una maggiore confidenza con lui. Facciamo memoria di quando anche noi abbiamo sperimentato questa attrazione, la forza di una parola di Gesù che ci attira e che desideriamo capire meglio. Quando sentiamo questo desiderio, non siamo mai respinti né rimaniamo senza risposta. Il Signore Gesù è la vera tenda del convegno: è lì che possiamo avvicinarci per conoscere l’amore del Padre. Lui è il Verbo fatto carne, venuto ad abitare in mezzo a noi. Il luogo dove conoscere il vero volto di Dio. In Gesù, il Dio altissimo entra nella nostra storia e parla con noi, faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico.
“Chi non vuole altro che Dio, sta sempre contento in ogni cosa che accade.“ (S.Alfonso Maria de’ Liguori)
Dalla prima Lettera di Santa Chiara ad Agnese [FF 2892]
Ecco, è ormai chiaro che per la grazia di Dio la più degna tra le creature, l’anima dell’uomo fedele, è più grande del cielo, poiché i cieli con tutte le altre creature non possono contenere il Creatore, mentre la sola anima fedele è sua dimora e sede, e ciò soltanto grazie alla carità di cui gli empi sono privi, come afferma la Verità stessa: Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò, e verremo a lui e faremo dimora presso di lui.
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