Premura di Dio e indugio nostro
Martedì XIII Settimana del Tempo Ordinario
Gen 19,15-29 Sal 25 Mt 8,23-27
Il Signore ha premura di salvarci. Nell’episodio della Genesi ci fa guardare alla bontà di Dio che vuole decisamente salvare Lot. Il vangelo ci esorta alla fede, soprattutto nelle difficoltà in cui potremmo perderci.
Gli Angeli hanno fatto premura a Lot, Gesù dimostra la sua premura anche attraverso la forma della domanda schietta. Dobbiamo riconoscere che ne abbiamo bisogno: spesso, come Lot, non ci rendiamo conto dei pericoli, vogliamo rimanere attaccati alle nostre sicurezze, a ciò che già conosciamo. Spesso le tempeste della vita ci spaventano a tal punto da pensare che siamo soli. Oppure vorremmo vivere nella bonaccia, senza problemi Ma Dio è perseverante e insiste, ci fa riflettere e, con il suo agire puntuale, si prende cura della nostra fede. Che bello avere un Padre così premuroso, che vede i pericoli molto meglio di noi e che ci invita ad ascoltarlo e fidarci, per trovare la pienezza della vita.
Grazie Signore perché tu sei sempre con noi. Scrutami e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 509]
Sentendo che l’ora della morte era ormai imminente, chiamò a sé due suoi frati e figli prediletti, e ordinò loro che, a piena voce, cantassero le lodi al Signore con animo gioioso per l’approssimarsi della morte, anzi della vita così vicina. E poi, come poté intonò il salmo di Davide: con la mia voce al Signore grido aiuto, con la mia voce il Signore io supplico.
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