DOMENICA 30 luglio – XVII DOMENICA T.O. – A
Matteo 13,44-46
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Riflessione biblica
Oggi è il “dies Domini”, domenica e ci viene offerto que¬sto testo. Cos’è per noi il tesoro della nostra vita? E in questo giorno qual è il tesoro? Lo è in questo giorno se lo è anche negli altri giorni! Il tesoro è ciò in cui uno fa consistere la propria felicità, il senso della propria vita. È interessante perché è scritto che il tesoro viene trova-to, e dopo l’uomo decide di vendere tutto per quel teso¬ro. Significa che nella nostra vita ci può capitare di fare esperienza di Dio e sentiamo pure che è significativa, che è una cosa bella! Dopo dobbiamo decidere, nella nostra libertà, se vogliamo continuare ad accumulare cose o se vogliamo cominciare a rientrare dentro di noi, per gusta¬re il tesoro trovato.
Riflessione francescana
Cos’è stata la vita di san Francesco se non un continuo spogliarsi per non perdere mai di vista il “tesoro”? Ne fa esperienza all’inizio della sua conversione e da lì non vi rinuncia più e per questo deve ingaggiare una dura lotta. «Alla periferia della città c’era una grotta alla quale essi si recavano sovente, parlando del “tesoro”. L’uomo di Dio, già santo per desiderio di esserlo, vi entrava lasciando fuori il compagno ad attenderlo e, pieno di nuovo inso¬lito fervore, pregava il Padre suo in segreto. Gioiva che nessuno sapesse quanto faceva là dentro e, celando sag¬giamente a fin di bene il meglio, solo a Dio chiedeva con¬siglio nel suo santo proposito. Supplicava devotamente Dio eterno e vero di manifestargli la sua via e di inse¬gnargli a realizzare il suo volere. Si svolgeva in lui una lotta tremenda, né poteva darsi pace finché non avesse compiuto ciò che aveva deliberato. Mille pensieri l’assa¬livano e lo facevano molto soffrire con la loro insistenza» (FF 329).
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