DOMENICA 2 luglio – XIII DOMENICA DEL T.O. – A
Matteo 10,37-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Riflessione biblica – Se dovessimo rimanere al senso letterale delle parole del testo, dobbiamo credere che Gesù inviti a non dare attenzioni, cura, affetto dovuti a un padre a una madre (soprattutto quando sono anziani) o a un figlio? Sarebbe contro il Vangelo! No! Vuol dire che ognuno va collocato al suo giusto posto perché non diventi il nostro idolo. Al primo posto c’è Dio e lui ci aiuterà a intrattenere relazioni sane fatte di dono di sé, gratuite e libere con tutti gli altri. Questo ci darà la sensazione di perdere la vita! Ma chi avrà il coraggio di mettere il Signore della vita al primo posto riavrà di ritorno la vita e legami in abbondanza! Una vita secondo il Vangelo.
Riflessione francescana – «Lo sanno molto bene i frati che vissero con lui (Francesco) come ogni giorno, anzi ogni momento, affiorasse sulle sue labbra il ricordo di Gesù; con quanta soavità e dolcezza gli parlava, con quale tenero amore discorreva con lui. La bocca parlava dalla pienezza del cuore, e quella sorgente di illuminato amore, che lo riempiva dentro, traboccava anche di fuori. Era davvero molto occupato con Gesù. Gesù portava sempre nel cuore, Gesù sulle labbra, Gesù nelle orecchie, Gesù negli occhi, Gesù nelle mani, Gesù in tutte le altre membra» (FF 522). Solo per questo primato amoroso di Francesco per Gesù vivo e l’aver imparato ad amare come Lui ha potuto fare una rivoluzione nei cuori delle persone che incontrava, cantando sempre l’amore del Signore.
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