C’è molto di più
Lunedì XI Settimana del Tempo Ordinario
2Cor 6,1-10 Sal 97 Mt 5,38-42
Con queste parole, si usa dire in genere, Gesù indica il superamento della legge del taglione, per proporre un modello di non violenza. A ben vedere però, c’è molto di più di una semplice “astensione dal fare il male”. Gesù usa tutti verbi che indicano un fare piuttosto che un non-fare: Tu porgi…tu lascia…tu fai…da…non voltare le spalle. Non si tratta allora di una semplice regola nuova, migliore o più buona di quella antica. Quello che Gesù fa è proporre di vivere in modo totalmente nuovo il nostro rapporto con gli altri. Non possiamo limitarci a evitare l’altro che ci crea problemi quando si intromette nella nostra vita e neanche quando ci opprime. Quello a cui il Signore ci chiama è a riconoscere sempre nell’altro il volto di un fratello, anche quando ci chiede molto, anche quando è malvagio con noi. L’altro non è solo “l’altro”. Nel volto di ogni altro, ci insegna Gesù, c’è un fratello da riconoscere, da rispettare, da amare.
Ti preghiamo o Signore, fa che possiamo conoscerti sempre più come «Padre», per riconoscerci fra noi tutti fratelli.
Dalla Lettera a un ministro [FF 235]
E in questo voglio conoscere se tu ami il Signore e ami me servo suo e tuo, se farai questo, e cioè: che non ci sia mai alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto poteva peccare, il quale, dopo aver visto i tuoi occhi, se ne torni via senza il tuo perdono misericordioso, se egli lo chiede; e se non chiedesse misericordia, chiedi tu a lui se vuole misericordia. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attirarlo al Signore; e abbi sempre misericordia di tali fratelli.
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