Come Gesù
Lunedì X Settimana del Tempo Ordinario
2 Cor 1,1-7 Sal 33 Mt 5,1-12
«Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare» dice l’apostolo Paolo. Gesù agisce con noi perché anche noi possiamo agire allo stesso modo con i nostri fratelli. È lo stesso principio che è alla base del discorso della montagna, le Beatitudini. Questo “nuovo decalogo” presenta il compimento della Legge, portato da Gesù. E questo compimento è Lui stesso. Lui che si fa uomo per vivere fino in fondo la nostra umanità e ridonarci la grazia di vivere in pienezza a immagine e somiglianza di Dio. Saremo beati se saremo poveri, miti, misericordiosi, puri di cuore…se saremo perseguitati per causa sua…saremo beati, in altre parole, se vivremo come Gesù, se la sua vita diverrà sempre più la nostra. E come per Gesù, anche la nostra beatitudine passerà necessariamente per la croce, per l’amore donato fino alla fine. Ma se il nostro sguardo sarà fisso su di Lui non dovremmo temere, come saremo partecipi delle sofferenze, così lo saremo anche della consolazione.
Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia
Dalle Lettere di Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2879-2880]
Guarda, o regina nobilissima, il tuo sposo, il più bello tra i figli degli uomini, divenuto per la tua salvezza il più vile degli uomini, disprezzato, percosso e in tutto il corpo più volte flagellato, morente tra le angosce stesse della croce: guardalo, consideralo, contemplalo, desiderando di imitarlo. Se con lui patirai, con lui regnerai, soffrendo con lui, con lui godrai, morendo con lui sulla croce della tribolazione, possederai con lui le eteree dimore negli splendori dei santi e il tuo nome sarà annotato nel libro della vita e diverrà glorioso tra gli uomini.
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