Di chi siamo?
Martedì IX Settimana Tempo ordinario
Tb 2,9-14 Sal 111 Mc 12,13-17
A volte nelle relazioni può emergere una domanda insidiosa alla quale bisogna rispondere con la semplicità della colomba e la prudenza del serpente. Oggi nel vangelo Gesù si trova a dover affrontare farisei ed erodiani che prima lo lodano – “sei veritiero, insegni secondo verità” – poi gli tendono una trappola. Qualsiasi risposta sarebbe sbagliata: sarà inviso al popolo se dice di pagare, sarà in un problema legale se dice di non pagare. Nella sua saggezza, non entra nella questione e neppure ne fugge. Ma offre la possibilità di andare al cuore del problema. “Di chi è?”. Ecco la questione vera: di chi sei? a chi ti consegni? Non si tratta di separare o contrapporre Dio e Cesare. Il mondo c’è. Cesare rappresenta qui il mondo con la sua concretezza e le sue condizioni. Si tratta di restare di Dio mentre siamo in mezzo alla concretezza della vita, con le sue gioie e le sue difficoltà. Come accade alla famiglia di Tobi. Tutto va vissuto, senza rancore né scoraggiamento, con lo sguardo di chi ama il Signore e da lui si sente amato.
Padre, illumina gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci hai chiamati.
Dalla Lettera ai Fedeli [FF 199]
Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili e puri.
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