Sorgente di ogni dono
Sabato VI Settimana di Pasqua
At 18,23-28 Sal 46 Gv 16,23-28
Gesù ha compiuto la sua opera: ricondurci a Dio. È venuto nel mondo per mostrarci il volto misericordioso del Padre. Ora sappiamo che è attraverso Gesù, e solo attraverso di lui, che noi veniamo portati nel cuore del Padre, in quella loro stessa intimità che è fonte di gioia vera. “Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena”. Chiedere nel nome di Gesù, cosa vuol dire? Sarà solo una questione di parole da usare? “Chiedere nel suo nome” è rimanere in una relazione di amore e di fiducia con Gesù. Possiamo chiedere ciò che ci sembra buono per noi e per gli altri. Sapendo però che, ancor più importante delle cose buone, è l’amore di chi ne è la sorgente stessa. Ecco perché chiederemo ed otterremo. Perché impariamo a desiderare come Gesù, impariamo a volere le cose vere, buone, giuste che lui vuole, per noi stessi e per gli altri. Impariamo ad attenderle dalle mani buone del Padre, sapendo di averle già ottenute.
O Dio, nostro Padre, disponi sempre al bene i nostri cuori, perché, nel continuo desiderio di elevarci a te, possiamo vivere pienamente il mistero pasquale.
Dalla Terza Lettera di Santa Chiara ad Agnese [FF 2888-2889]
Poni la tua mente nello specchio dell’eternità, poni la tua anima nello splendore della gloria, poni il tuo cuore nella figura della divina sostanza e trasformati tutta, attraverso la contemplazione, nell’immagine della sua divinità, per sentire anche tu ciò che sentono gli amici gustando la dolcezza nascosta che Dio stesso fin dall’inizio ha riservato ai suoi amanti.
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